Gruppi di Photolangage - Davide Corradetti Psicologo Psicoterapeuta Psicoanalista a Bologna

Il Photolangage è un metodo che facilita l’espressione delle nostre emozioni e l’esplorazione dei nostri pensieri più profondi.

È una tecnica basata sull’uso delle fotografie come strumento di mediazione del pensiero all’interno di un gruppo che, attraverso il forte potere evocativo delle immagini, facilita l’apertura di una finestra sul nostro mondo più profondo. 

La psiche ha un’origine di gruppo e in questo spazio si riattiva la scena dell’inconscio; gli scambi che si sviluppano all’interno dei gruppi di Photolangage sono caratterizzati dalla spontaneità e dall’interesse reciproci e, per questo motivo, facilitano la condivisione delle esperienze personali, anche quelle più dolorose.

Grazie all’utilizzo delle foto come oggetto mediatore, il metodo Photolangage facilita, inoltre, la comunicazione e l’abilità di parlare nel gruppo, rafforzando la propria identità.

A differenza di altre tecniche, l’aggiunta dell’elemento visivo, costituito dalle foto, crea una sinergia che promuove l’esplorazione della nostra dimensione più profonda, creando delle catene associative.

Attività terapeutica di gruppo col Photolangage

Il Photolangage è un metodo applicato nel campo sociale, della salute e dell’educazione e si posiziona come una strategia efficace per offrire sostegno a persone che, per diverse cause, hanno difficoltà ad affrontare le proprie emozioni e a parlarne in gruppo .

Il Photolangage permette una nuova dimensione del lavoro in gruppo in contesti di benessere, ma è utilizzato anche per il trattamento psicoterapeutico di persone con diverse psicopatologie, come, ad esempio, tossicodipendenti, adolescenti difficili, persone con disturbi psicosomatici e con attacchi di panico.

Il metodo Photolangage è basato su un insieme molto preciso di istruzioni: le sessioni sono fatte per un gruppo che può variare da cinque a otto persone e, di volta in volta, le persone al suo interno affrontano la scelta di un tema sul quale confrontarsi mediante le foto che verranno scelte da ciascun componente.

Il metodo Photolangage

Il Photolangage è un metodo unico, caratterizzato, da un lato, dalla la scelta di utilizzare le foto come dispositivo di mediazione, dall’altro, dalla dimensione del gruppo che potenzia ulteriormente l’efficacia di questa tecnica.

Le immagini fotografiche ci permettono di conoscere i processi inconsci da più vicino: la foto rappresenta una piccola parte della nostra vita interiore.

Può essere un momento, un ricordo, un carattere, una traccia che richiama qualcosa attraverso le immagini percettive riattivate.

Non è mai il riflesso esatto della nostra realtà interna, è un’approssimazione, ma ci offre la possibilità di entrare nel nostro mondo interiore attraverso la dimensione della sensorialità, dove la vista ha la precedenza sugli altri sensi e da essa può scaturire il richiamo ad altre sensorialità: una foto può evocare una musica, un profumo, un movimento, un contatto. 

Come in molte tecniche di mediazione, nel Photolangage avviene un passaggio nel mondo interiore e intimo della nostra sensorialità.

Con l’aiuto delle foto si definisce uno spazio tra pensiero espresso in idee e pensiero tradotto in immagini, richiamando, tramite la scelta delle foto, le immagini interiorizzate proprie della nostra storia.

In quest’area di gioco, ogni partecipante sarà in grado di esprimersi e osservare le immagini degli altri, muovendosi nella dimensione dell’intersoggettività.

Il racconto scaturito dalla narrazione della foto stimola la comunicazione, lasciando spazio alle emozioni e all’ascolto dei diversi punti di vista.

In questa dimensione accogliente e priva di giudizio, si è più liberi di esprimere se stessi e riconoscersi nelle immagini scelte, confrontandosi sulle diverse interpretazioni nate nel gruppo.

Nel gruppo di mediazione abbiamo l’opportunità di incontrare nuovi modelli identificativi e cogliere la parte che più ci appartiene.

Utilità e finalità del trattamento mediante tale tecnica

Il Photolangage come tecnica di mediazione favorisce la costituzione del gruppo come un luogo di gioco e, al tempo stesso, di cura.

Questa metodologia facilita un maggiore incontro tra ogni componente del gruppo, attraverso la comunicazione veicolata dall’uso delle foto.

Nel Photolangage ha un ruolo molto importante il lavoro di intersoggettività: all’interno del gruppo è possibile accedere a nuove identificazioni e scambi.

Attraverso ciò che emerge nelle foto e in quelle scelte dagli altri, i partecipanti possono trovare somiglianze e differenze e prendere coscienza del proprio punto di vista di fronte a persone con esigenze simili alle proprie.

Il Photolangage ha, inoltre, l’obiettivo di facilitare la presa di parola di fronte al gruppo e a facilitare gli scambi e le interazioni.

Raccontare la propria storia diventa più semplice attraverso la scelta e la condivisione dell’immagine. Le foto facilitano il racconto delle esperienze e permettono una più immediata espressione delle emozioni provate. 

Le immagini esterne riflettono le immagini interne e possono, quindi, far emergere la rappresentazione che ognuno di noi ha su se stesso, su un argomento proposto o sugli stereotipi interni che regolano i nostri pensieri.

Il metodo Photolangage coinvolge la consapevolezza personale, permettendo a tutti di pensare e relazionarsi con la propria storia e le proprie emozioni. 

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